domenica 15 gennaio 2012

Lucrezia Lante della Rovere: facciamo un po' di gossip sulla stella di Ballando!


45 anni splendidamente portati, classe e talento, Lucrezia Lante della Rovere sta conquistando pubblico e giuria a Ballando con le Stelle. E noi siamo andati a scoprire qualcosa di più sul passato di questa attrice sempre in bilico tra passione, timidezza, rigore e esplosività. Inserendo come inserti i commenti che lei - mettendosi sempre in gioco - ha fatto negli anni su fatti e protagonisti.
Carta d’identità: Lucrezia nasce a Roma il 19 luglio 1966. Il padre è il Duca Alessandro della Rovere, ha due Papi in famiglia (Sisto IV e Giulio II, il creatore della Cappella Sistina e il Papa di Michelangelo), una genealogia nobilissima e un grosso problema col male di vivere e con l’alcool. Lucrezia:
“Mi ha fatto soffrire un casino, sentivo di non poterci contare. Sempre chiuso nel suo mondo, nel suo dolore. Ma ho fatto pace anche con lui. Aveva una sua dignità.”
La madre è colei che oggi conosciamo come Marina Ripa di Meana, borghese, esuberante animatrice della Dolce vita e migliore amica di Paola Ruffo di Calabria, che diventerà poi Regina del Belgio. Il matrimonio tra i genitori dura tre anni, poi finisce e non in bellezza. Lucrezia:
“Con una persona con cui fai dei figli poi , mi sembra impensabile che tu non abbia il piacere, il desiderio di mantenere questo rapporto!!! Per te e per i figli. Per me è stato un grande dolore vedere i miei genitori litigarsi tutta la vita… e non volevo assolutamente che risuccedesse con le mie figlie.”
E veniamo a lei, figlia, compagna, madre, debuttante. Cresce un anno con un genitore e uno con l’altro. Nell’82 la madre si risposa con Carlo Ripa di Meana, marchese. Lucrezia:
“Lui non è un tipo da famiglia. Uomo coltissimo, ingaggiato da sempre in troppe cose…Lo ammiro per quanto ancora oggi ama mia madre, dopo trent’anni. Le ha sempre perdonato tutto.”
Il padre si risposerà a sua volta con Antonella Getti. Lucrezia debutta come modella a 15 anni e come attrice a 20. La sceglie Mario Monicelli per il film “Speriamo che sia femmina”. E a 22 anni diventa madre delle due gemelle Ludovica e Vittoria, nate dalla relazione conGiovanni Malagò, “il principe borghese” della società romana. Lucrezia:
“Al primo incontro abbiamo fatto i botti!!! Se sei una vitale i botti si fanno sempre!!!! Sarò infantile ma io voglio fare i botti, sempre.”
Ma i due non sono sposati, mammà si arrabbia, convoca a pranzo il “quasi genero” e gli fa trovare come antipasto Bettino Craxi. Lucrezia:
“Ero furiosa. Già mi stava antipatico prima, in quanto potente e socialista, come osava farmi da padre? Ci siamo sbranate quel giorno, io e mia madre.”
Craxi in quel momento è presidente del consiglio, ed è lì per convincere Malagò a sposare Lucrezia. Lui comunque non potrebbe: non ha ancora avuto l’annullamento dal precedente matrimonio con Polissena di Bagno (giuro, si chiama così) che sposerà poi il petroliere Carlo Perrone. Marina Ripa di Meana la prende male, poi si rassegna. Anche perché nel frattempo Lucrezia e Malagò si separano. Anni dopo lei ha commentato così:
Due narcisi impenitenti Giovanni Malagò e Luca Barbareschi. Giovanni è un uomo solido, quadrato. Di grandi valori. Deve riconoscere il tracciato intorno, altrimenti non si avventura. Ha bisogno di sentirsi rassicurato. Giovanni ha funzionato finché quel tracciato era lo stesso dove volevo stare nella mia fragilità di ragazzina. Giovanni resta oggi il padre delle mie figlie, una figura famigliare, per me come un fratello più grande. Inamovibile. Ci si scontrati perché crescendo i figli ti scontri con le visioni del mondo. Abbiamo litigato molto ma ci vogliamo un gran bene, siamo molto uniti. Passiamo delle vacanze insieme, uniti!

E arriva il rapporto con Luca Barbareschi. Attore, collega, istrionico, personaggio pubblico, trascinatore.
“Luca è quello che volevo a trent’anni. L’instabilità. La continua mutazione. Un rapporto rocambolesco. Il compagno giusto per una donna smaniosa di buttarsi nelle cose. Una storia bella e morbosa, esaltata dal fatto di lavorare insieme. La passione della vita che si mischiava a quella del lavoro. Arriva il giorno che ti devi staccare per camminare con le tue gambe. Si cresce insieme. Poi, se l’altro non ti segue, si deraglia e cerchi altrove.
Con lui vive esperienze al limite, ed è lei stessa a raccontarlo.
Con Luca Barbareschi è stato un grandissimo amore. Adesso Luca è sposato, è arrivato a 5 bambini, sono passati tanti anni… ero giovane, avevo 27 anni! So’ passati pure un sacco di uomini! Bisogna esplorare, tutto. Esplori la tua sessualità ed è bene esplorarla da giovane, da ragazza, con il gioco, con l’apertura. La sessualità è conoscersi ogni volta ogni giorno… Non è che c’è una regola!
C’è un problema però, che delle volte le donne per compiacere gli uomini magari si rendono disponibili ad una sessualità, a dei giochi, a delle avventure di cui non sentono l’esigenza. E si può soffrire. Nel nome della “complicità” si può subire e fare qualcosa che non piace…
Con Luca soprattutto capitava di venire alle mani. Troppo simili. Pensavo che bisognasse fare tutte le esperienze, anche le più brutte. Scoprire le infedeltà era un atto eroico, nella complicità tutto si giustificava. Faceva parte dell’amore, anche le perversioni, la sessualità dell’altro. Ti amo talmente tanto che mi distruggo per te. Oggi non starei più con un uomo che mi fa dubitare, che mi fa ingelosire, che non mi dà sicurezza.
E su quelle esperienze particolari commenta, ancora…
Per carità…. Che tristezza. Aveva capito tutto Stanley Kubrick. Basta andarsi a rivedere il suo film con la Kidman e Cruise.
Finita con Luca Barbareschi arriva il regista Giampaolo Tescari, vent’anni più di lei, e dura a lungo. Lucrezia:
Paolo, il Santo, Giampaolo, più morbido, affettuoso. Una storia di sei anni.
Ancora un amore, dal 2006 al 2010; Marco Tirelli. Artista. Il secondo uomo con cui Lucrezia “osa” andare a convivere, a vent’anni dalla storia con Malagò. Lo descrive così.
“La cosa più estrema è tutto quello che ho fatto per conoscere Marco. Andare a suonare il suo citofono. Importunarlo. Inviargli un sms con le parole: se ti piace il rosso, chiamami. Stiamo insieme da tre anni. È un artista vero. Lui è il palloncino che vola, io sono quella che lo tiene a terra con il filo, perché non si perda nella stratosfera. Luca (sempre Barbareschi) è più pragmatico, camaleontico, terreno. Basti pensare che fa anche il politico. Marco è l’artista da manuale, malato della sua ossessione. Starebbe tutto il giorno a dipingere, a cercare ispirazione, disperso nelle immagini di pianeti, astri e buchi neri. Ci scontriamo anche. Io sono concreta, pragmatica, veloce, una vera rompicoglioni. Lui ha tempi e ritmi diversi da noi normali. Si perde. Le sue nevrosi le riversa nel lavoro.”
La storia si arena: a dicembre 2011 Lucrezia racconta che le due convivenze della sua vita non hanno funzionato. Sempre nel 2011 viene fotografata in centro a Roma (mentre sta firmando per il referendum sulla legge elettorale) con il fidanzato Francesco Zecca. Ma durante la puntata di Ballando con le stelle di ieri, a precisa domanda di Fabio Canino, si è dichiarata single (come il suo “maestro” Simone Di Pasquale).
Le cose resteranno così a lungo? Chissà se Simone di Pasquale ha mai visto questo servizio fotografico…

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